lunes, 27 de mayo de 2013

XOOWMAGAZINE31 P80 #xoownature SALMO TRUTTA MARMORATUS


SALMO TRUTTA MARMORATUS

Salmo trutta marmoratus è una sottospecie di Salmo trutta, pesce appartenente alla famiglia Salmonidae e conosciuto comunemente come Trota marmorata. Distribuzione e habitat. La trota marmorata è caratteristica ed esclusiva dei bacini fl uviali adriatici subalpini italiani e sloveni. Il suo areale è infatti limitato ai corsi d’acqua e ai bacini lacustri di grandi dimensioni (grandi laghi subalpini) che sfociano nel mare Adriatico e drenano il versante meridionale delle Alpi. Descrizione. Le caratteristiche più evidenti della trota marmorata riguardano la taglia e la livrea. La livrea della trota marmorata è caratterizzata da un’alternanza di macchie chiare e scure, irregolari e spesso fuse tra loro, che formano un disegno intricato defi nito “marmorizzatura”, da cui deriva il nome comune dell’animale. Essa risulta comunque fortemente infl uenzata sia dall’ambiente in cui vivono gli animali presi in considerazione sia dal periodo dell’anno. Si osservano infatti esemplari con striature di un grigio chiarissimo quasi bianco e altri di un marrone scuro quasi nero. Ogni fi ume pare conservare un ceppo con caratteristiche morfologiche e di livrea leggermente diverse, anche se non tassonomicamente signifi cative. Questo pesce può raggiungere dimensioni ragguardevoli: l’esemplare più grande mai catturato in un corsa d’acqua pesava poco meno di 25 kg. La forma migratrice, generalmente di sesso femminile, si sposta nei grandi laghi per la fase trofi ca dove può incontrare le condizioni ottimali per un rapido accrescimento (la cattura record è di un pesce di 33 kg nel Lago di Lugano). Le femmine migratrici si riproducono all’età di 4-5 anni ad una lunghezza media di 55-60cm. Possono riprodursi una sola volta nella vita oppure più volte. Tassonomia. Recenti indagini biogeografiche e molecolari sul DNA mitocondriale hanno mostrato come questo taxon sia da considerare una sottospecie di una primigenia trota che aveva trovato rifugio nel mediterraneo orientale, da cui, attraverso il mar Adriatico ha potuto espandersi nelle regioni del bacino padano veneto ed in Slovenia. Ibridazione. In quanto strettamente affine, la marmorata è facile all’ibridazione con la più comune trota fario, con cui condivide l’habitat. Gli ibridi risultanti sono fertili. La livrea dell’ibrido ad una prima analisi risulta del tutto simile a quella della marmorata, salvo una più o meno marcata puntinatura rosso/arancio di piccole dimensioni e una separazione delle striature (marmoreggiature) simile a una grossolana maculatura, sugli opercoli branchiali. Morfologicamente parlando il cranio si arrotonda, le dimensioni dell’occhio diminuiscono, così come le dimensioni delle pinne, e il corpo risulta nell’insieme meno affi lato, tendendo ad assomigliare più alla fario. Ibrido di trota marmorata. L’ibridazione, una volta avvenuta, può mitigarsi con incroci con altre marmorate, evento non raro per la condivisione delle zone di frega, in generazioni successive. Ciò dà origine a esemplari con le caratteristiche di ibridazione molto poco marcate, diffi cilmente identifi cabili se non da occhio esperto. Ne è un bell’esempio l’esemplare riportato nell’immagine a lato, che pare essere ibrido di seconda generazione conservando solo aloni rossastri sul corpo e non puntini, ma marcata puntinatura sugli opercoli branchiali. Peculiare è la marcata colorazione giallognola delle pinne ventrali e pettorali, come nella fario, dato che questo elemento generalmente si perde nell’ibrido. Negli esemplari puri infatti le pinne sono generalmente del medesimo colore di fondo del manto. È da notare anche, all’opposto, come la morfologia generale dell’esemplare sia invece quella della marmorata, con cranio allungato e occhio prominente. Ciò testimonia l’estrema diffi coltà dell’identifi cazione precisa di un esemplare ibrido, in particolare tenendo presenti le peculiarità morfologiche dei vari habitat, già segnalate in precedenza.